Il miglior lavoro che potessi avere.
Il miglior lavoro che potessi avere.
La mia storia professionale in questo gruppo (cominciata in Serrall Srl) per me è molto importante perché è andata di pari passo con i fatti più importanti ed emozionanti della mia vita.
Intanto già il mio approdo in Serrall cominciò nel 1997 rispondendo bene ad una domanda in fase di selezione dove mi si chiese: ”in un profilo in alluminio trattato è meglio che lo spessore della vernice sia basso o alto”. Io di puro istinto, senza capire nemmeno quello che stavo per dire dissi “alto!!!”. Per questo fui assunto come Responsabile Assicurazione Qualità, rispetto ad un altro selezionato che poveretto aveva risposto con lo stesso slancio “basso!!!”.
I primi anni sono stati di attività professionale svolta alla ricerca della pura conformità alla normativa. Nessuna aspirazione al raggiungimento di obiettivi, alla ricerca di risultati o prestazioni visto che eravamo in un periodo di vacche grasse dove i margini erano molto alti. Inoltre io pensavo sinceramente che fosse quello il mio ruolo nella Serrall.
Il lavoro era un mezzo per ottenere dei soldi a fine mese e poter fare una bella vita senza che mi mancasse niente.
Poi la conversione alla fede cattolica e la riscoperta dell’amore di Gesù.
Che c’entra, direte voi…. anche questo se vogliamo è invece legato alla mia esperienza professionale in questo gruppo. Nel 2002, infatti, un mio collega mi invita al suo matrimonio. Mi ricordo come fosse oggi che in quel giorno del 13 gennaio 2002 mi ritrovai isolato in un’ala della chiesa da dove potei ascoltare per la prima volta una parola che parlava di me e che parlava della mia vita proprio di quel periodo. Di come fossi amato nonostante le mie debolezze e la mia “miseria”. Da qui l’inizio del mio cammino cristiano. Da qui l’inizio del mio cammino matrimoniale di marito e di padre (ora di 4 figli). Da qui, però, anche l’inizio del mio nuovo cammino lavorativo. Dopo aver capito che il lavoro era un dono ed il perché valeva la pena fosse svolto con il massimo impegno ed anche riconoscenza, cercando di farlo fruttare, ho cominciato ad avere problemi con una parte dei titolari che nel 2007 mi licenziarono per “giusta causa”. Non sto qui a raccontare i dettagli di quella vicenda. Sta di fatto che ottenni anche la possibilità di ritornare al lavoro perché il licenziamento fu prontamente annullato dal giudice. Ma le cose più importanti che mi sento di poter dire riguardo a quel fatto sono due: la prima che, grazie all’aiuto dall’Alto, sperimentai il perdono verso chi aveva deciso di farmi del male; la seconda che decisi di non tornare in Serrall affidando al Signore questa scelta. Mi ricordo che Gli dissi, “sia fatta la Tua volontà… se vorrai un giorno questo lavoro Tu me lo ridonerai”
Dal 2007 cominciai una nuova vita professionale, caratterizzata dalla continua ricerca del lavoro (ero disoccupato, prendevo il sussidio, stavamo costruendo una nuova casa ed eravamo in attesa del terzo figlio). Questo tempo me lo ricordo come di forte prova (senso del fallimento per un padre di famiglia che non lavora, umiliazioni per i “NO” ricevuti alle mie candidature soprattutto telefoniche) ma anche con tanta “dolcezza” perché ormai avevo sperimentato di essere amato (come lo siamo tutti) e che il Signore non mi avrebbe mai abbandonato alla disperazione. E così fu… riaprii la partita iva, lavorai con diverse aziende che avevano bisogno di me e non mi mancò mai il “pane” né a me né alla mia famiglia.
Ad aprile 2013, quando ormai avevo una certa stabilità nel lavoro precario (d’accordo, sembra una contraddizione) e mi ero quasi dimenticato dell’esistenza della Serrall, incontrai un “angelo” che mi disse che le persone che mi avevano licenziato se ne erano andate e che la Serrall era condotta solamente dai Massetti. Io appresi con stupore questa notizia ma alla fine ne presi solamente atto. Poi, entrando in macchina lo dissi a mia moglie e ci guardammo per un po’ senza dire niente, finché entrambi e contemporaneamente esclamammo sorridendo “NOOOOOOO DAI….NON CI PENSARE NEMMENO…” . Passarono due giorni ed arrivò una telefonata dove mi si diceva che Mario voleva parlarmi. Il colloquio che seguì penso che sia un’esperienza unica e che auguro veramente a tutti di poter fare una volta nella vita. E’ una storia di riconciliazione e di grande rispetto reciproco. E’ una storia anche di umiltà per la quale approfitto di questa occasione per ringraziare prima di tutto Dio e poi Mario Massetti per essere stato capace di lasciare tutto alle spalle e ricominciare da zero senza pretese né rancori. E’ una storia che solo il Signore può aver permesso.
Nel 2015 è successo tutto quello che sappiamo. La malattia di Mario, l’ingresso della Pan Urania, la costituzione del gruppo Urania Group.
Vicende sempre provvidenziali, sia pur connotate anche di sofferenza, che mi inducono ad essere riconoscente, ancora oggi, di avere questo lavoro e di far parte di questo gruppo, nella consapevolezza che il lavoro è e dovrà restare sempre un mezzo e non il fine della vita.