La mia storia
30 Maggio 2019
La mia storia
Maledizione che caldo fa! Penso mentre la Y10 di Francesca, infuocata nonostante i finestrini completamente abbassati, percorre le strade roventi e deserte della Zona Industriale. E’ un pomeriggio di inizio giugno, l’aria bollente che entra in auto mi spettina i capelli e agita i pensieri. Ho la giusta tensione. E agitazione. Lo so, è normale ad un colloquio. Colloquio che la ragazza alla guida mi ha proposto. Inaspettatamente. E io ho una gran voglia di cambiare lavoro. Il mio solito senso di inquietudine e irrequietezza… Entriamo. La ragazza alla reception – però, carina… – ci dice che la signora ci sta aspettando. Non pensavo di trovarmi di fronte una signora di mezza età, dai capelli rossi e dal modo di fare spiccio e diretto. Parla molto lei, e io la lascio fare e ascolto. Non fa tanti giri di parole, si esprime chiaramente e va subito al sodo: contratto interinale per un mese e se va bene proroghiamo. “Pensaci bene” mi dice, “visto che dove stai lavorando ora hai un contratto a tempo indeterminato”. Ok ci penso. “Se va male – scherzo con Francesca – mi ricollocherai magari a friggere patatine in un fast food”. So già infatti che non rimarrei con le mani in mano, troverei qualcos’altro, mi darei da fare. Dopo tre giorni comunico la mia decisione e il 16 luglio inizia la mia nuova avventura in azienda. Si, ho deciso di scommettere su me stesso, di mettermi alla prova, di giocare le mie carte fino in fondo, voglio dimostrare ciò che valgo. Mentre lascio il mio vecchio lavoro, i miei vecchi colleghi – alcuni diventati amici, e per questo con un po’ di tristezza nel cuore – ripeto a me stesso: nella vita occorre coraggio, determinazione, impegno, intuito e un pizzico di lucida follia. Sono passati 16 anni e oggi con tenerezza e una certa nostalgia, guardo quel ragazzo pieno di entusiasmo, speranza e tanta buona volontà. Com’è andata? Questa storia non vuole avere la presunzione di essere di esempio o stimolo per alcuno. E’ semplicemente la mia storia. E chiunque abbia cinque minuti del proprio tempo da dedicare a leggerla, giudicherà se quel ragazzo ha vinto o meno la scommessa con sé stesso. Ha avuto coraggio, incoscienza, fortuna. Certamente. Non è stato sempre facile, non lo è e non lo sarà. Ci sono state vittorie esaltanti e grandi soddisfazioni, ma anche delusioni cocenti e sconfitte pesanti. Come nella vita, anche nel lavoro, va cercato il giusto equilibrio. Trovare la spinta positiva, figlia dei momenti migliori, ma anche la forza per rimanere in piedi, aggrappati, quando le cose non vanno bene. In questo sono stato fortunato: nella mia carriera ho incontrato persone meravigliose che mi hanno dato tanto, insegnato e lasciato un segno nel profondo. Come uomo prima che come professionista. Inutile negare che c’è stato anche chi ha deluso, oppresso, tradito le mie aspettative. Accettare quella proposta, quel giorno, ha cambiato radicalmente la mia vita lavorativa e personale. Infatti tutto ciò che oggi ho di più caro, è da ricondurre inevitabilmente a quella decisione. Vorrei che la mia semplice storia fosse per i più giovani un invito: non mollate mai, credete in voi stessi, combattete per le vostre idee, non abbiate paura a spiccare il volo. E per i più anziani un consiglio: non vi accontentate, continuate sempre a mettervi alla prova, non pensate di essere già sazi, già arrivati. Di strada avanti a noi ce n’è ancora tanta. Auguro a tutti di trovare il modo migliore di percorrerla fin dove desiderano, ovunque li porti.Related Articles
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